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lunedì 25 marzo 2013

Sant'Anna di Stazzema: la memoria dei presidenti è una giustizia

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 25/03/2013

Ci sono posti che, a visitarli, mettono i brividi: si sente che lì è passata la crudeltà dell’uomo e che vi ha lasciato il proprio marchio. Sant’Anna di Stazzema è uno di questi. E, i brividi, li ha certo sentiti il presidente tedesco Joachim Gauck, che davanti all’ossario delle vittime della strage nazista s’è ieri stretto in un lungo abbraccio con il presidente italiano Giorgio Napolitano. E li aveva sentiti, l’estate scorsa, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, tedesco come Gauck, protagonista in Italia di ‘viaggi della memoria’ che lo hanno già portato pure a Marzabotto.

Per Napolitano, quello che lui stesso ha definito l’ultimo giorno di atti pubblici del suo settennato è stato intriso di ricordi fra i più tragici dell’Italia, prima le Fosse Ardeatine, poi Sant’Anna, orrori attraverso cui passò il riscatto dal fascismo della Resistenza e della Repubblica. Per Gauck, è stata la prima volta a Sant’Anna d’un presidente tedesco: corone al monumento, l'abbraccio, attimi densi di silenzio e di emozione.

In questo borgo sulle alture delle Versilia, il 12 agosto 1944, le SS, con fascisti collaborazionisti, massacrano 560 civili, in gran parte bambini, donne, anziani. Per quell'eccidio, furono condannati all'ergastolo dal tribunale militare di La Spezia, nel 2005, 10 ex SS; e la Cassazione nel 2007 ratificò il verdetto. Ma giudici tedeschi disposero, in seguito, l'archiviazione della vicenda: sentenze forse corrette, a termine di legge, ma che turbarono le coscienze italiane (e pure molte tedesche). Anche se tutti sanno i limiti di una giustizia resa quasi 70 anni.

Gauck, un pastore protestante, paladino dei diritti dell’uomo nella Germania comunista, non elude la questione: "La riconciliazione non può essere oblio, dimenticanza, perché i crimini compiuti qui per la loro efferatezza inenarrabile non possono essere dimenticati … Le vittime di questi crimini hanno diritto a memoria e commemorazione perché non sono vittime anonime di accanimenti, ma hanno nomi che noi dobbiamo ricordare". Napolitano concorda: “La memoria –dice- è la giustizia più alta” e non ha bisogno di giudici per essere rispettata; e la memoria condivisa degli orrori è la pietra angolare su cui è costruita l’integrazione europea.

Evocando le vicende giudiziarie, Gauck aggiunge: "L'opinione pubblica non deve tacere se tacciono i tribunali … A Sant'Anna, la dignità degli uomini è stata calpestata … E se noi siamo qui a celebrare il miracolo della riconciliazione, è importante menzionare gli accadimenti, è importante chiamare sempre i crimini con il loro nome".

Tra Napolitano e Gauck c’è un’intesa forte, già emersa nella visita di commiato alla Germania fatta, il mese scorso, dal presidente italiano. Gauck gli testimonia grande considerazione: "Volevo venire qui con lei, che ha combattuto contro nazismo e fascismo … Volevo ringraziarla per la fratellanza che c'é tra i nostri due Paesi".

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