“La c’è la
Provvidenza ”, dice Renzo, a un certo punto dei Promessi
Sposi. E, oggi, possono dirlo decine di milioni di consumatori europei: la
provvidenza, senza la P
maiuscola, ha il volto e il ruolo di Joaquim Almunya, spagnolo, responsabile
della concorrenza nella Commissione europea. Almunya ha inflitto una maxi-multa
alla Microsoft, che ha disatteso i patti sul browser e non ha quindi dato agli
utenti di Windows la libertà di scegliere quale utilizzare. Il gigante
dell’informatica dovrà pagare una sanzione da 561 milioni di euro; e, così, nel
giro di dieci anni, ammontano a quasi due miliardi di euro le multe comminate a
Microsoft dall’Esecutivo comunitario (la prima la decise l’allora commissario
Mario Monti, l’attuale premier italiano).
La notizia è di quelle alla Davide contro Golia, perché,
metaforicamente, è un po’ come se il sasso alla fronte del gigante non lo
lanciasse l’Istituzione europea, ma il consumatore europeo. L’annuncio da
Bruxelles arriva in una giornata segnata da strascichi e di analisi, dopo la
scomparsa del presidente venezuelano Hugo Chavez, e di ordinarie tragedie
altrove nel Mondo, dalla Siria all'Afghanistan, dove due militari italiani
vengono feriti non gravemente quando un ordigno esplode al passaggio d’una
pattuglia. Ma c’è pure una nota rosa: la prossima erede dei reali d’Inghilterra
sarà, o sarebbe, una bambina, perché Kate, la futura mamma, s’è, o si sarebbe,
lasciata sfuggire un indizio in tal senso ricevendo il regalo di un suddito,
pardon, un cittadino.
Caracas / Washington
- Da Washington, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama apre al Venezuela
‘chavista’, dopo che proprio l’ostilità degli Usa di George W. Bush aveva
contribuito a ingigantire prestigio e popolarità del presidente ora sconfitto
dal cancro. Chavez chiamò Bush 'il diavolo' e si fece il segno della croce salendo
sul podio dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove prima di lui era
stato il presidente americano. E poi invitò a Caracas Gheddafi e Ahmadinejad,
veri e propri schiaffi all'Amministrazione statunitense.
Oggi, però, Washington rende omaggio al suo grande rivale sudamericano,
definisce una “tragedia” la scomparsa di Chavez ed evita di riaprire le
polemiche. Obama dice: 'Gli Stati Uniti ribadiscono il loro interesse per la
creazione di rapporti costruttivi” con il Venezuela, nonostante Caracas
sostenga che la malattia mortale sia stata inoculata a Chavez “come lo fu ad
Arafat” ed espella l’addetto militare Usa, accusato di “avere agito per
destabilizzare il Paese”.
Mentre il Venezuela piange il suo comandante, 58 anni, al
potere dal 1998, e proclama sette giorni di lutto nazionale, messaggi di
cordoglio giungono da tutto il mondo. I funerali saranno celebrati venerdì all'Academia
militare di Caracas, ma l’esercito già presidia le strade dove la folla si
riversa a testimoniare il proprio dolore.
Bruxelles / Redmond
– La saga della faida tra Commissione europea e Microsoft s’è dunque arricchita
di un nuovo capitolo. L’azienda di Redmond s’era impegnato nel 2009 a fornire per cinque
anni agli utenti Windows una schermata di scelta per il browser di navigazione
su internet. Ma,all'arrivo di Windows 7 Service Pack 1, dal febbraio 2011 al
luglio 2012, Internet Explorer era di nuovo il navigatore predefinito.
La vicenda
viene sintetizzata così dal commissario alla concorrenza: “Nel 2009 chiudemmo
l’indagine per sospetto di abuso di posizione dominante da parte di Microsoft,
considerato il legame tra Internet explorer e Windows, dopo aveer preso atto
degli impegni dell'azienda. Gli impegni vanno ovviamente mantenuti: se vengono
disattesi si verifica una seria violazione che deve essere sanzionata
proporzionalmente”. Come ha ora fatto Almunya.
La
circostanza contestata è stata confermata dalla stessa azienda, che l’ha
definita “un errore” e se n’è scusata, sostenendo di “avere compiuto i passi
necessari per rafforzare il processo di sviluppo dei software in modo da
evitare questo sbaglio, o altri simili, in futuro”.
Ma Bruxelles non è stata sensibile alle
scuse e ha multato Microsoft, per una somma che equivale grossomodo all’1% del
fatturato annuo del colosso statunitense. E’ la prima volta che l’Ue sanziona
un’azienda per aver violato impegni da
lei stessa assunti.
Con questa multa, l’azienda di Bill
Gates diventa la più tartassata nella storia della Commissione. Prima di
Almunya, l’avevano già ‘pizzicata’ Monti (497 milioni di euro) e Neelie Kroes
(899 milioni di euro).
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