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venerdì 24 settembre 2010

SPIGOLI: banca scaccia banca, Ior e l'ombra di Marcinkus

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 24/09/2010

Chiodo scaccia chiodo; e banca scaccia banca: dopo l’Unicredit, va in pagina lo Ior, l’istituto di credito del Vaticano. Non che ‘The Profumo Affair’, come l’Economist etichetta la cacciata del Ceo di Unicredit, sparisca dai titoli: “La partenza di uno dei banchieri italiani di maggiore successo mette a rischio l'indipendenza del settore dalla politica”, preconizza il settimanale. E Les Echos commenta, parafrasando Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, “Discredito e disunione: le beghe fiorentine (che per i francesi vuol dire bizantine) non sono di buon augurio per l’avvenire del credito europeo” (pure su Le Monde, Expansion, WSJ e vari siti Usa). La curiosità però, si sposta sullo Ior, oggetto di un’inchiesta per riciclaggio che tocca il presidente Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale Paolo Cipriani. Il portavoce del Vaticano, padre Lombardi, scrive ad FT, che mette la lettera in homepage, ribadendo che tutto nasce da “un equivoco” tra lo Ior e un’altra banca. La storia è pure su El Pais e ovunque in Europa, ma la stampa americana è la più attenta, memore delle vicende non proprio gloriose di Mons. Paul Marcinkus: WSJ e i siti di tutti i maggiori media citano la fiducia del Vaticano che “la faccenda sarà presto chiarita”. Quella di Marcinckus attende ancora di esserlo trent’anni dopo.

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