Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/09/2010
In Italia, sale la disoccupazione (Bloomberg e molti media) e la ripresa è lenta (Marcegaglia e tutti i media) e potrebbe persino rallentare (Les Echos). Ma l’economia e la finanza vivono di conflitti e di personaggi: la cacciata di Profumo da Unicredit, le tensioni tra Fiat e sindacato e l’attenzione mediatica per Marchionne (un articolo di Breakingviews che ne paragona lo stile a quello della Thatcher finisce su Le Monde ed El Pais). Mentre noi ci barcameniamo, la Germania, senza tagli e quindi senza scontri sociali, trascina la ripresa in Europa; e la Siemens promette un posto di lavoro a vita, facendo un accordo con i sindacati (intoccabile fino al 2013). Lo sottolinea il Financial Times: una mossa “insolita” perfino per la Germania, dove management e lavoratori vanno spesso d’amore e d’accordo; una scelta decisamente controcorrente rispetto all’Italia, dove a vita è il precariato. Con l’intesa, la Siemens s’impegna a non mandare a casa nessuno dei suoi 128mila lavoratori. Altri gruppi industriali tedeschi, come quelli dell’auto, garantiscono la durata del posto di lavoro, ma mai oltre i dieci anni – alla Daimler di Sindelfingen –, ricorda Ft. La formula Siemens è un traguardo (o un miraggio?) per Susanna Camusso? Vari media esteri hanno presentata questa settimana la prima donna ache guiderà il maggiore sindacato italiano, la Cgil, al posto di Guglielmo Epifani.
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