Scritto per Il Fatto Quotidiano del 04/09/2010
Fu Churchill a decidere l’uccisione di Mussolini, per evitare che saltassero fuori scambi di lettere imbarazzanti. Pierre Milza, massimo storico francese del fascismo, ha indagato sulla fine del Duce e ne ha tratto un libro appena pubblicato in Francia, Les derniers jours de Mussolini, che dà spessore a una tesi non nuova, ma finora affidata a ricostruzioni e testimonianze di dubbia affidabilità. I fatti di Dongo del 28 aprile 1945 sono uno dei tanti misteri della storia italica: di certo, il lavoro di Milza non sarà una pietra tombale su ipotesi e polemiche, anzi ne alimenterà altre. Ma il libro, basato su documenti e ricerche che nulla hanno a che vedere con i Diari farlocchi di Marcello Dell’Utri, cattura l’attenzione in Gran Bretagna e in Francia. The Telegraph titola senza riserve “Churchill ordinò l’assassinio di Mussolini”. Le Figaro ci mette un punto di domanda: “Churchill fece uccidere Mussolini?”. Milza non dubita, “a giudicare dalle dichiarazioni pubbliche” fatte fino all’inizio degli Anni Trenta che “Churchill fosse un fan del Duce (anche Roosevelt lo era)”. Ma lo storico va oltre e avalla la tesi che Churchill volle la morte di Mussolini “perché non venissero alla luce alcune lettere piene di ammirazione che gli aveva scritto prima dello scoppio” della guerra. Il mistero è alimentato da un viaggio in Italia di Churchill poco dopo il conflitto: “Cosa venne a fare Churchill sul lago di Como nel settembre del 1945? Viaggiava sotto le spoglie del ‘colonnello Warden’ e si era stabilito nel paese dove Mussolini era stato catturato e ucciso dai partigiani. Perché?”.
sabato 4 settembre 2010
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