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giovedì 23 settembre 2010

SPIGOLI: Profumo, la Libia e un licenziamento all'italiana

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 23/09/2010

Da giorni, Alessandro Profumo era la stella italiana della stampa estera: una stella cadente, la cui scia era stata seguita prima in chiave libica e poi in versione “storia d’amore tempestosa”, che finisce male tra accuse di “arroganza e inaffidabilità” al “Ceo che voleva fare pure il presidente” e che s’era fatto “troppi nemici” tra Fondazioni e politici. Les Echos, che lo aveva già ritratto seduto su un seggiolino eiettabile, e la stampa economica di mezzo mondo scrivono che la Libia è stata solo “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”: le dimissioni sono l’esito di una lotta di potere persa (FT parla di “una caccia coi cani”) tra Mr Arroganza e gli azionisti. L’uscita di scena di Profumo da Ceo d’Unicredit era subito andata, nella notte tra martedì e mercoledì, sulle homepage dei siti di Financial Times e Wall Street Journal. E ieri era tempo di analisi internazionali. Profumo, osserva FT, se ne va senza un successore, che potrebbe esserci per Natale, dopo essere stato “a lungo considerato uno dei più influenti banchieri d’Italia”, rispettato nei centri finanziari per avere costruito un “campione europeo” con asset di mille miliardi di euro da un gruppo di banche regionali italiane. WSJ condivide l’approccio e titola “Il capo di Unicredit se ne va per una faida”.
Il NYT fa risalire “gran parte dei problemi tra Profumo e gli azionisti” ai forti aumenti di capitale e all’assenza di dividendi nel 2008 e alla scarsità degli stessi nel 2009. Il quotidiano americano evoca il ruolo nella vicenda di Mediobanca, la banca d’investimento di cui “il premier Silvio Berlusconi detiene un’ampia quota”. Profumo è stato messo “spalle al muro”, titola Les Echos, che invece coinvolge Cesare Geronzi: “ce l’ha con lui perché lo allontanò dal gruppo al momento della fusione con Capitalia e lo sospetta di avere cercato di bloccare la sua nomina alla testa delle Generali”. Titoli anche su Le Figaro (“costretto alle dimissioni” per “eccesso di autonomia”), il Times, il Guardian, l’Independent, la Bbc, El Pais, Abc e su molti siti Usa – dal Washington Post al San Francisco Chronicle - con lanci di Ap e Bloomberg Molti s’interrogano sul successore; l’Independent si chiede che cosa farà ora Profumo: “Può assecondare la sua passione per l’Inter o fare un po’ più di immersioni subacquee”. Attenzione, però: il manager ha le sue armi e “una volta placò un politico arrabbiato con la banca tirando fuori la foto la foto di uno squalo che aveva scattato lui stesso”.

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