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lunedì 31 dicembre 2012

Ue: accadde domani, un 2013 più di fatti che di attese

Scritto per EurActiv il 31/12/2012

Anche se nasce senza sfarzo, ché in tempi di crisi i lustrini sono di troppo, il 2013 dell’Unione è già pieno di novità da spacchettare: ci sarà –è deciso- un nuovo Stato membro, il 28.o, la Croazia, che aderirà il 1.o luglio –altro che perdere i pezzi, l'Ue cresce sempre-; ci sarà –è quasi sicuro, magari prima di uscire dall'inverno- l’adozione del nuovo quadro finanziario europeo 2014-2020; e ci sarà –è certo- la progressiva attuazione dell’Unione bancaria e la fine del segreto bancario.

Questo ed altro, come si può leggere in vari servizi di questa sezione di EurActiv.it. Però, quello che tutti sperano di trovare nel 2013, ma che non è affatto scontato, è la fine della crisi e il ritorno della crescita. Mario Draghi, presidente della Bce, parlando al Parlamento europeo il 19 dicembre, ha ipotizzato una “ripresa lenta”, meglio d’un pezzo di carbone, ma non proprio il regalo atteso. Certo, uno potrebbe proclamare a priori il 2013 l’anno dell’uscita dal tunnel, dopo che le speranze risposte nel 2012 sono andate deluse. Ma nessuno ci crede fermamente, magari per scaramanzia. Anzi, molti sarebbero già contenti che l’Anno Nuovo non sia peggiore dei precedenti, com'è puntualmente successo nella galleria di ‘anni orribili’ post 2008: un anno di transizione, aspettando il 2014 di tutte le novità europee, elezioni del Parlamento europeo, rinnovo della Commissione e cambio alla presidenza del Consiglio.

A livello mondiale, il 2012 aveva una sua fisionomia ben precisa: era l’anno d’un trittico robusto d’elezioni presidenziali, Russia, Francia, Usa; era l’anno del Titanic, un secolo dopo; e doveva essere, ma non lo è stato, appunto, l’anno dell’uscita dalla crisi. Il 2013 globale una sua fisionomia, per ora, non c’è l’ha proprio. E’ un anno non denso di elezioni cruciali, anche se ci sono – a portare un brivido europeo – quelle politiche italiane a febbraio e tedesche a settembre. E’ un anno senza Olimpiadi di sorta, né Mondiali né Europei di calcio. Ed è un anno senza un bell'anniversario tondo a cercarlo col lanternino, tutte ricorrenze mosce che celebrarle sarà difficile: il 60° anniversario della morte di Stalin -5 marzo-; il 25° anniversario della strage di piazza Tiananmen –il 4 giugno-; o il 20.o anniversario della separazione della Cecoslovacchia fra Repubblica Ceca e Slovacchia –subito il 1.0 gennaio. Volete mettere il 2014, quando si profila il centennale della Grande Guerra?

Così, sull'agenda, restano una successione di appuntamenti standard e di routine: Vertici, riunioni, scadenze del G20, del G8, dell’Ue. Tutte cose di per sé noiose, se non c’è una crisi da risolvere, o una decisione da prendere cruciale; e poi le sessioni periodiche, più o meno mensili, dei Consigli dei Ministri specializzati e dell'Eurogruppo, le plenarie del Parlamento europeo e delle altre istituzioni assembleari, i Consigli della Bce.

Però, l’Unione europea, che pare sempre sul punto di perdere i pezzi, tra la Grecia che le cassandre vedevano già fuori dall’euro e la Gran Bretagna che è a disagio nell’Ue, sa già che comincia a 27 e finirà a 28. E, dopo la Croazia, in fila a negoziare l’ingresso, ci sono l’Islanda e più o meno tutti i Paesi balcanici: insomma, è la solita storia, chi è dentro si lamenta, ma chi è fuori vuole entrare...

Segue l'elenco di eventi già pubblicato il 28/12/2012 e ristretto agli appuntamenti d'interesse europeo

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