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martedì 18 dicembre 2012

Il Punto: Usa, Obama cerca l'intesa su tasse e conti, Biden zar anti-armi

Scritto per l'Indro il 18/12/2012

Nell’America che, sconvolta dalla strage di Newton, s’avvicina al Natale con un velo di tristezza e di ansia, specie nelle famiglie, si apre uno spiraglio di intesa tra l’Amministrazione democratica e l’opposizione repubblicana sul ‘fiscal cliff’, cioè sul contrasto economico-finanziario che investe fiscalità, bilancio e debito: senza un accordo, il 2013 si aprirebbe all’insegna di un giro di vite alla spesa pubblica, che frenerebbe la ripresa. Il presidente Barack Obama ha fatto una nuova proposta: inasprire la fiscalità dei ricchi, ma solo al di sopra dei 400 mila dollari di reddito annuo; e il leader dei repubblicani alla Camera John Boehner la considera un passo nella giusta direzione.

Forse, a socchiudere lo spiraglio ha proprio contribuito l’emozione per la strage di Newton, che induce la politica a relativizzare i problemi. Il presidente Obama s’è impegnato a migliorare la sicurezza dei bambini d’America: “dobbiamo fare di più per proteggere i nostri figli”, dice; e la Nazione è con lui.

In tutta l’Unione, resta alta la tensione e la preoccupazione, intorno alle scuole. I bimbi di Newton tornano in classe, ma in un altro complesso scolastico, sotto scorta armata. E mentre si continua a indagare sulla personalità del giovane killer, Adam Lanza, per comprenderne il movente, prosegue la polemica anti-armi: il presidente nomina il suo vice, Joe Biden, zar della crociata contro acquisti senza controlli di fucili e pistole a ripetizione, di tipo militare. E se, proprio a Newton, le cronache segnalano chi ne compra perché si sente minacciato, colpisce l’esempio di Walmart, la più grande catena di supermarket d’America, che ritira i fucili a ripetizione dai suoi scaffali.

Italiani prigionieri - Nella parte di Mondo che non è sensibile all’avvicinarsi del Natale, le cronache non sono certo ‘buoniste’. Resta incerta la sorte dei due marò italiani detenuti in India: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati d’avere ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Oggi, la Corte di Kochi ha rinviato a domani la decisione su una sorta di licenza di 15 giorni ai due militari, che potrebbero così trascorrere le Feste in famiglia in Italia. I giudici chiedono all’Italia garanzie che i due tornino, poi, a farsi giudicare in India; lo Stato del Kerala è contrario alla licenza; il governo di New Delhi, invece, non s’oppone.

E in Siria ci sono sviluppi, ma non ancora un epilogo positivo, nella vicenda dell’ingegnere italiano rapito con due colleghi russi: per Mario Belluomo, è stato chiesto un riscatto, si apprende. C’è la speranza che possa tornare presto libero e a casa, dice la farnesina, ma non è chiaro come.

Terroristi anti-vaccini e cronache di presidenti - Altrove, sono ancora cronache di terrorismo, come in Pakistan, dove tabelani ed estremisti islamici contrari alle vaccinazioni uccidono sei volontari che le praticavano. Di conseguenza, le vaccinazioni anti-polio vengono sospese in tutto il Paese: l’Oms chiede garanzie per riprenderle. Moriranno d’infezioni debellabili bambini pachistani, ma questo, evidentemente, ai terroristi non importa.

In Iraq, il grave ictus che colpisce il presidente Jalal Talabani, un curdo, è un colpo alla stabilità dell’area: Talabani, che –pare- non risponde alle cure ed è in coma profondo, era un elemento d’equilibrio fra le tre principali componenti della società irachena, sciiti, sunniti e, appunto, curdi. In un Paese dove solo lunedì un’ondata di attentati contro forze dell’ordine e civili aveva fatto almeno una cinquantina di morti e un centinaio di feriti, nell’imminenza del primo anniversario dell’uscita dal paese dei soldati americani, la paura di una fase d’instabilità è fortissima.

In Corea del Sud, domani è giornata di voto: alle presidenziali, parte favorita Park Geun-hye, figlia del dittatore Park Chung-hee. Se eletta, Park sarà la prima donna a governare il paese. Lunedì, invece, la Corea del Nord s’era mobilitata per rendere omaggio a Kim Jong-Il, il leader deceduto esattamente un anno prima: il mausoleo dove la salma imbalsamata di Kim riposa accanto a quella del padre Kim Il-Sung, fondatore nel 1948 della Repubblica popolare democratica di Corea, è stato oggetto del silenzioso tributo di centinaia di migliaia di cittadini.

Le tovagliette della regina - Ma l’immagine del giorno è quella della regina Elisabetta  II d’Inghilterra, che, per la prima volta nel suo regno di oltre 60 anni, ha assistito, a Downing Street, ad una seduta del Consiglio dei Ministri: era dall’ ‘800, dall’epoca della regina Vittoria, che non succedeva. Il premier David Cameron e i suoi ministri non hanno fatto tornare a casa la regina a mani vuote: le hanno regalato un set di 60 tovagliette. Colazioni numerose, a Buckingham Palace: sotto Natale, si sa, si riunisce tutta la famiglia.

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