Nell’America che, sconvolta dalla strage di Newton, s’avvicina
al Natale con un velo di tristezza e di ansia, specie nelle famiglie, si apre
uno spiraglio di intesa tra l’Amministrazione democratica e l’opposizione
repubblicana sul ‘fiscal cliff’, cioè sul contrasto economico-finanziario che investe
fiscalità, bilancio e debito: senza un accordo, il 2013 si aprirebbe
all’insegna di un giro di vite alla spesa pubblica, che frenerebbe la ripresa.
Il presidente Barack Obama ha fatto una nuova proposta: inasprire la fiscalità dei
ricchi, ma solo al di sopra dei 400 mila dollari di reddito annuo; e il leader
dei repubblicani alla Camera John Boehner la considera un passo nella giusta
direzione.
Forse, a socchiudere lo spiraglio ha proprio contribuito
l’emozione per la strage di Newton, che induce la politica a relativizzare i
problemi. Il presidente Obama s’è impegnato a migliorare la sicurezza dei bambini
d’America: “dobbiamo fare di più per proteggere i nostri figli”, dice; e la
Nazione è con lui.
In tutta l’Unione, resta alta la tensione e la
preoccupazione, intorno alle scuole. I bimbi di Newton tornano in classe, ma in
un altro complesso scolastico, sotto scorta armata. E mentre si continua a indagare
sulla personalità del giovane killer, Adam Lanza, per comprenderne il movente, prosegue
la polemica anti-armi: il presidente nomina il suo vice, Joe Biden, zar della crociata
contro acquisti senza controlli di fucili e pistole a ripetizione, di tipo
militare. E se, proprio a Newton, le cronache segnalano chi ne compra perché si
sente minacciato, colpisce l’esempio di Walmart, la più grande catena di
supermarket d’America, che ritira i fucili a ripetizione dai suoi scaffali.
Italiani prigionieri
- Nella parte di Mondo che non è sensibile all’avvicinarsi del Natale, le cronache
non sono certo ‘buoniste’. Resta incerta la sorte dei due marò italiani
detenuti in India: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati
d’avere ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Oggi, la Corte di
Kochi ha rinviato a domani la decisione su una sorta di licenza di 15 giorni ai
due militari, che potrebbero così trascorrere le Feste in famiglia in Italia. I
giudici chiedono all’Italia garanzie che i due tornino, poi, a farsi giudicare
in India; lo Stato del Kerala è contrario alla licenza; il governo di New
Delhi, invece, non s’oppone.
E in Siria ci sono sviluppi, ma non ancora un epilogo
positivo, nella vicenda dell’ingegnere italiano rapito con due colleghi russi: per
Mario Belluomo, è stato chiesto un riscatto, si apprende. C’è la speranza che
possa tornare presto libero e a casa, dice la farnesina, ma non è chiaro come.
Terroristi
anti-vaccini e cronache di presidenti - Altrove, sono ancora cronache di
terrorismo, come in Pakistan, dove tabelani ed estremisti islamici contrari
alle vaccinazioni uccidono sei volontari che le praticavano. Di conseguenza, le
vaccinazioni anti-polio vengono sospese in tutto il Paese: l’Oms chiede
garanzie per riprenderle. Moriranno d’infezioni debellabili bambini pachistani,
ma questo, evidentemente, ai terroristi non importa.
In Iraq, il grave ictus che colpisce il presidente Jalal Talabani,
un curdo, è un colpo alla stabilità dell’area: Talabani, che –pare- non
risponde alle cure ed è in coma profondo, era un elemento d’equilibrio fra le
tre principali componenti della società irachena, sciiti, sunniti e, appunto,
curdi. In un Paese dove solo lunedì un’ondata di attentati contro forze
dell’ordine e civili aveva fatto almeno una cinquantina di morti e un centinaio
di feriti, nell’imminenza del primo anniversario dell’uscita dal paese dei
soldati americani, la paura di una fase d’instabilità è fortissima.
In Corea del Sud, domani è giornata di voto: alle
presidenziali, parte favorita Park Geun-hye, figlia del dittatore Park
Chung-hee. Se eletta, Park sarà la prima donna a governare il paese. Lunedì,
invece, la Corea del Nord s’era mobilitata per rendere omaggio a Kim Jong-Il,
il leader deceduto esattamente un anno prima: il mausoleo dove la salma
imbalsamata di Kim riposa accanto a quella del padre Kim Il-Sung, fondatore nel
1948 della Repubblica popolare democratica di Corea, è stato oggetto del
silenzioso tributo di centinaia di migliaia di cittadini.
Le tovagliette della
regina - Ma l’immagine del giorno è quella della regina Elisabetta II d’Inghilterra, che, per la prima volta nel
suo regno di oltre 60 anni, ha assistito, a Downing Street, ad una seduta del
Consiglio dei Ministri: era dall’ ‘800, dall’epoca della regina Vittoria, che
non succedeva. Il premier David Cameron e i suoi ministri non hanno fatto tornare
a casa la regina a mani vuote: le hanno regalato un set di 60 tovagliette. Colazioni
numerose, a Buckingham Palace: sotto Natale, si sa, si riunisce tutta la
famiglia.
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