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sabato 15 dicembre 2012

Ue/Italia: Ppe, Mauro, Cl, il Cavaliere, storie d'intrighi di gruppo

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 15/12/2012
Con Gianni Pittella, Pd, vicepresidente vicario dell’Assemblea di Strasburgo, Mario Mauro è uno dei due italiani che davvero contano nel Parlamento europeo: nato a San Giovanni Rotondo 52 anni fa, è capo delegazione del Popolo della Libertà dentro il gruppo del Partito popolare europeo, dopo essere stato, nella scorsa legislatura, uno dei 14 vice-presidenti dell’Assemblea. Quell’incarico, oggi, è ricoperto da un’altra Pdl, Roberta Angelilli, che, però, non ha fra gli eurodeputati il peso ed il seguito di Mauro.
Dalla vicenda del ‘cartellino giallo’ del capogruppo Ppe Joseph Daul contro Silvio Berlusconi, è emerso come l’iniziatore della fronda anti-Cavaliere nell’Unione.  Lui se ne schermisce, citando Daul: ''La mia posizione sulla situazione politica in Italia non è stata influenzata da nessuno e riflette quella del Ppe''. Ma è stato lo stesso Cavaliere a denunciare un ruolo di Mauro nell’ammonizione comminatagli dal capogruppo Ppe.
Il capo delegazione europeo del Pdl non si nasconde, del resto, dietro un dito. Ieri, a Omnibus, diceva: "Abbiamo poche ore a disposizione per far sì che quella piattaforma naturale cui guardano gli elettori che non si riconoscono nella sinistra si possa attuare. La nostra responsabilità è favorire il più possibile questa strada". E aggiungeva: "Il problema non è un passo indietro di Berlusconi quanto un passo avanti che non c'è stato di una classe dirigente o di figure-catalizzatrici".
Cattolico, laureato in filosofia all’Università del Sacro Cuore, nel Collegio Augustinianum, Mauro, docente di storia all’Università europea di Roma, autore di numerose pubblicazioni e in passato responsabile nazionale per la scuola e l’Università di Forza Italia, è membro attivo di Comunione e Liberazione. Sposato con Giovanna, ha due figli, Francesca Romana e Angelo.
Alla terza esperienza da parlamentare europeo –fu eletto la prima volta nel 1999 e divenne subito vice-presidente della commissione cultura e istruzione-, Mauro era stato proposto dal Pdl come candidato alla presidenza del Parlamento per la prima parte di questa legislatura. Il Ppe, però, gli preferì il polacco e protestante Jerzy Buzek.
Mauro porta nella politica europea l’impronta cattolica della sua formazione, anche se, a livello Ue, Cl non è la corazzata che è in Italia. Un esempio: nel 2006 condannò una risoluzione del Parlamento che invitava ad eliminare le discriminazioni e ad equiparare i diritti delle coppie omosessuali, bollandola come un "documento ideologico" e un "manifesto inneggiante alla distruzione dei valori che hanno originato l'Unione europea come progetto politico".
Dal 2009 al 2011 Mauro è stato rappresentante personale della presidenza presso l’Osce contro razzismo, xenofobia e discriminazione, specie per i casi d’intolleranza e discriminazione religiose. Ed è sempre molto attento a promuovere e difendere i diritti umani ovunque nel Mondo ed a proteggere gli attivisti che subiscono persecuzioni o discriminazioni dalle autorità locali.
Ma il suo curriculum parlamentare non è limitato a queste aree: è lui stesso a ricordare, ad esempio, d’avere presentato nel 2008, “con il collega Pittella”, un documento scritto "sull´uso degli Eurobond come nuova strategia per sostenere la crescita". 
Gli atteggiamenti critici nei confronti di Silvio Berlusconi non sono per lui una novità: nel gennaio 2011, quando il Cavaliere era ancora al potere, firmò, con Roberto Formigoni, altro ciellino doc, una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale sul premier, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile: presunzione d’innocenza, certo, ma anche presa di distanza.

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