Scritto per l'Indro il 12/12/2012. Altra versione su EurActiv
Alla vigilia del Vertice europeo del 13 e 14
dicembre, un accordo su modi e tempi del sistema di sorveglianza bancaria Ue appare
a portata di mano: ne discute, a Bruxelles, un Ecofin, cioè una riunione dei
ministri delle finanze dei 27, che, se avrà successo, spianerà la strada
all’intesa fra i leader. Altrimenti, i capi di Stato o di governo dei 27
dovranno finire i compiti lasciati a metà dai loro ministri. Sull’agenda del
Vertice, oltre all’Unione bancaria, c’è
un dibattito sul futuro a medio e lungo termine dell'Unione economica.
La vigilia del Vertice conferma anche il
ritorno di una relativa quiete sul fronte Italia, dopo che, ieri, s’era delineata
con forza l’opposizione di tutto lo schieramento politico tedesco al ritorno al
potere di Silvio Berlusconi –anche oggi, il ministro delle finanze Schauble ha
manifestato una nostalgia preventiva per
Mario Monti, dichiarandolo a priori meglio del suo successore. Così, a parte le
polemiche politiche interne italiane sempre vive, i mercati ritrovano serenità e
le borse chiudono positive, mentre lo spread scende a quota 330.
La partita resta, invece, aperta sulla
presidenza dell’Eurogruppo, dopo che Jean-Claude Juncker, premier
lussemburghese, ha confermato l’intenzione di lasciare: veri o presunti, i nomi
di candidati alla successione fioccano giorno dopo giorno: manovre tattiche,
veti incrociati, scontro tra i campioni dei Paesi del Rigore e quelli dei Paesi
della Crescita, che è come dire tra il Nord e il Centro-Sud dell’Unione. ...
A Bruxelles, fonti diplomatiche stemperano l’ottimismo
di un Vertice ‘big bang’: le conclusioni dovrebbero piuttosto tratteggiare un
percorso con tabella di marcia verso una “profonda ed autentica Unione
monetaria”, che passo dopo passo rinforzi la tormentata Eurozona e, grazie all’Unione
bancaria, la avvii a una reale Unione economica. Si attende pure l’ultimo via
libera agli aiuti alla Grecia.
Nel loro Vertice di ottobre, i leader dei 27
avevano deciso di completare l’Unione bancaria entro il 2014 e di prendere i
relativi provvedimenti entro la fine dell’anno. Non tutte le divergenze sono
state superate: la Germania, ad esempio, continua a reclamare forme di
eccezione per le sue banche regionali, rispetto a una sorveglianza europea sui
loro conti; e finirà con l’ottenere soddisfazione, magari parziale.
La discussione fra i leader partirà, oltre che
dalle conclusioni dell’Ecofin, dalla lettera programma del presidente del
Vertice Herman Van Rompuy e dal “rapporto dei presidenti” sullo stato dell’Unione
nello sforzo di uscire dalla crisi –oltre a Van Rompuy, i presidenti sono quello
della Commissione José Barroso, del Parlamento Martin Schultz e della Banca
centrale europea Mario Draghi-. Anche la Commissione ha presentato, nei giorni
scorsi, una sua visione della realizzazione dell’Unione economica in tre passi,
di qui al 2020.
Van Rompuy vorrebbe concludere già domani sera
le discussioni sull’Unione bancaria, se l’Ecofin avrà fatto sufficienti
progressi, per dedicare poi la giornata di venerdì a una riflessione più
distesa sulle prospettive dell’Unione. Ma fra le delegazioni non c’è la stessa
determinazione a chiudere: l’Italia vuole un accordo ora, la Francia lo sente
vicino, la Germania dice “prima di Natale”, però aggiunge che l’intesa ci sarà
che sia unanime o meno – del resto, Gran Bretagna e Svezia, due Paesi non euro,
hanno già detto che l’Unione bancaria non li riguarda -. ...
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