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lunedì 3 dicembre 2012

Corea: il Nord prepara lancio missile e riscopre l'unicorno

Scritto per l'Indro lo 03/12/2012

Dareste mai credito a un Paese che rivendica, con asserita serietà scientifica, la scoperta del rifugio dell’Unicorno, il mitologico cavallo dai poteri magici e con un corno sulla fronte cavalcato da Re Tongmyong, il fondatore del regno Koguryo (277 a.C. – 668 d.C.)? E’ il dilemma cui è confrontata in queste ore la diplomazia internazionale, perché quello stesso Paese proclama di avere installato sulla rampa di lancio di una base nel nord-ovest il primo stadio di un missile spaziale, che intende lanciare prima della fine dell’anno.

All'unicorno, non ci crede nessuno. E, comunque, se proprio “gli archeologi dell’Istituto di storia dell’Accademia delle scienze sociali della Repubblica Democratica Popolare di Corea” sostengono di averne trovato il rifugio, su cui c’era scritto, a scanso d’equivoci, “Rifugio dell’Unicorno”  ovviamente, in caratteri antichi -, uno può sempre fare spallucce, o sorridere. O, al massimo, può ipotizzare il desiderio di trovare una continuità tra l’antica Pyongyang, Sogyong, proprio la capitale di re Tongmyong, e l’odierna capitale, la città natale di Kim Il-sung, fondatore dell’attuale dinastia di leader coreani.

Invece, con il missile nord-coreano nessuno ha voglia di scherzare: ci sono dei precedenti, pur falliti; e la prospettiva di una Corea del Nord capace di mettere in orbita satelliti e/o ordigni, non lascia nessuno tranquillo. Di qui, una ridda di appelli della comunità internazionale ai dirigenti nord-coreani perché rinuncino al progetto: Stati Uniti e Russia, Unione europea e singoli Paesi Ue, mentre il Giappone disloca batterie di missili anti-missile Patriot e la Corea del Sud si sente sotto attacco.

Il regime di Pyongyang è già colpito da sanzioni internazionali di vario tipo, dopo due test nucleari ‘fuori legge’ nel 2006 e nel 2009 e dopo avere effettuato tiri di razzi dimostrativi, oltre a perseguire programmi nucleari militari. La sua capacità di tradurre in pratica una minaccia nucleare resta, però, tutta da dimostrare.
Dalla base di Sohae, nell'aprile scorso, la Corea del Nord aveva già provato a lanciare in orbita un razzo: il tentativo era fallito. Adesso, pare ci voglia ancora qualche giorno perché il missile sia pronto a partire.

Secondo quanto ufficialmente comunicato da Pyongyang, l’obiettivo è di portare in orbita un satellite d’osservazione terrestre tra il 10 e il 22 dicembre, dopo avere analizzato e corretto “gli errori commessi” al momento del tentativo fallito nella primavera scorsa.

Il lancio dovrebbe avvenire tra le 07.00 e le 12.00 ora locale, cioè nel cuore della notte europea: il primo stadio dovrebbe cadere nel Mar Giallo, al largo delle coste ovest della penisola coreana, e il secondo nel Pacifico, 200 km a est delle Filippine. Informazioni dettagliate che mirano a evitare che la partenza del missile inneschi in automatico reazioni. Le possibilità di successo del lancio sarebbero state accresciuta dall’aiuto ricevuto dall'estero, anche se non si precisa da dove –in passato, la tecnologia missilistica nord-coreana era in buona parte sovietica o post-sovietica, ma oggi non sarebbe più così-.

In questo quadro di attivismo nordcoreano, e di tensioni sino-giapponesi, le forze armate giapponesi e americane avviano, domani, una serie di manovre militari congiunte: l’operazione ‘Yama Sakura 63’ dovrebbe durare due settimane  e coinvolgerà 4.500 militari giapponesi e 1500 americani, impegnati a respingere nel nord-est del Paese un attacco all'arcipelago nipponico.

Anche la Cina, principale alleato economico e diplomatico della Corea del Nord, esprime “preoccupazione” per l’annunciato lancio, anche se invita “le parti in causa a sforzarsi di promuovere la stabilità nella penisola coreana” – ma che ci può fare Seul se Pyongyang decide di fare partire un missile?-. La Corea del Sud sta tessendo, in queste ore, una rete di contatti diplomatici: un inviato sud-coreano deve raggiungere nelle prossime ore gli Stati Uniti per discutere “le risposte da dare” all'eventuale lancio del razzo nordcoreano.

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