Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 05/02/2013
Da
Bamako a Timbuctu, è stata una marcia trionfale, come la parata sui Campi Elisi
del 14 Luglio. All’Assemblea nazionale, la legge sul matrimonio omosessuale,
pezzo chiave del suo programma, viaggia come un diretto. E, nei sondaggi, la
risalita è forte e solida, dopo una fase d’appannamento forse inevitabile,
passato l’entusiasmo per l’elezione all’Eliseo nel maggio scorso.
Al
presidente François Hollande, gira tutto per il verso giusto. Neppure la bocciatura
della super-tassa sui super-ricchi, cassata dalla Corte costituzionale, frena
l’appoggio dell’opinione pubblica. Anche se l’insidia è dietro l’angolo:
l’incontro con Angela Merkel e, poi, tra giovedì e venerdì, il Vertice europeo
sul bilancio Ue. Lì, c’è il rischio di tornarsene a casa con le pive nel sacco,
accettando un accordo al ribasso che soddisfi i ‘campioni del rigore’ e deluda
gli alfieri di crescita e occupazione.
E, qui,
siamo a un paradosso europeo: a non decidere, oggi, ci guadagnano tutti, perché
fanno vedere ai loro cittadini che sono tosti e che non cedono. Senza perderci
nulla, perché si negozia sulle spese dell’Ue per il 2014/2020 e non c’è tutta
‘sta urgenza.
Anche il
gioco delle alleanze è un paradosso, un altro. Hollande, per tenere testa alla
Merkel, ha bisogno di Monti: lo lusinga sulle scelte europee, non lo stressa
per avere più sostegno in Mali (“Capisco l’Italia, l’appoggio politico è già
importante”). E Monti ci tiene a mostrare di non essere prono alla cancelliera.
Però, nel voto italiano, la Merkel tifa Monti, mentre Hollande dovrebbe stare
con Bersani –e di certo il Ps sta con il Pd-.
Questo
sullo scacchiere europeo. Ma all’Hollande imperiale di questi giorni lo
scenario continentale va stretto. Il presidente Barack Obama gli manda a Parigi
il suo vice Joe Biden, per complimentarsi “per l’azione decisiva” nel Mali.
Adesso che le castagne sono state tolte dal fuoco, Stati Uniti e Francia
concordano nell’auspicare una missione di pace dell’Onu. E Washington e Parigi danno
pure una spinta alla ripresa dei negoziati con l’Iran, anche se Hollande e
Biden affermano di essere pronti “ad andare fino in fondo”, se ce ne sarà
bisogno, per impedire a Teheran di dotarsi dell’atomica –e così Israele
s’acquieta e non pensa al ‘fai da te’-.
Sulle
nozze omosessuali, Hollande si prende persino il gusto di fare da battistrada
al premier conservatore britannico David Cameron, che, domani, ai Comuni,
presenterà una proposta di legge simile a quella che il Parlamento francese sta
approvando. Una bella sfida, perché Cameron deve convincere più i suoi che
l’opposizione: Hollande tira dritto nonostante un milione di cattolici (e non
solo) in piazza, Cameron si tirerà indietro di fronte a 100 deputati?
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