Allarme!, i pirati sono tornati! No, non quelli al largo della Somalia,
che, da anni ormai, infestano, spesso tragicamente, le acque tra Golfo Persico
e Mare Arabico. Quelli ‘veri’ dei Caraibi, quelli d’una volta, dei romanzi
d’avventura e dei film con Lyonel Barrymore e Douglas Fairbanks –chi?,
tranquilli!, due che erano già vecchi quando ero giovane io-, volevo dire
Johnny Depp ‘il capitano Jack Sparrow’: Antigua è di nuovo la loro base; e il
loro ‘mare’ virtuale non ha più confini; e loro, da pirati, si sono piuttosto
trasformati in corsari, filibustieri sempre, ma con tanto di patente d’un
governo che li autorizza a fare razzie. Purché di vascelli che non battano
bandiera amica.
All’epoca, le patenti le davano le Loro Maestà d’Inghilterra e di Spagna.
Adesso, il governo d’Antigua -un nome mitico, come la Tortuga, o Queimada-, nel
frattempo divenuta indipendente, provvede in proprio: e, memore della propria
storia, ricicla e legalizza la pirateria, ma informatica, e decide di aprire un
portale per la vendita di film, musica e software tutti garantiti scaricati
illegalmente. Con buona pace della legalità internazionale e dei diritti di
proprietà intellettuale. Chissenefrega?, siamo pirati –pardon, corsari- o no?
La notizia l’ho trovata sull’ANSA, che è un po’ l’isola del tesoro di tante
chicche dimenticate. Antigua si aggiorna: da isola dei pirati con tanto di
benda sull’occhio e bandiera nera con il teschio a isola dei pirati virtuali.
La decisione sarebbe una sorta di ritorsione delle istituzioni caraibiche
contro gli Stati Uniti, che hanno norme molto rigide sul gioco d’azzardo online
e, secondo quanto scrive sul web Torrent Freak, avrebbero bloccato l’accesso da
parte dei cittadini americani a diversi siti specializzati privati originari
dell’isola. Una mossa che avrebbe privato il piccolo Stato caraibico di entrate
per miliardi di dollari.
E Antigua avrebbe così deciso di sfidare gli Stati Uniti e le loro leggi.
Le autorità statunitensi si sono ovviamente opposte, invocando le regole sulla
lotta alla pirateria della proprietà intellettuale. Ma l’avvocato di
Antigua, Mark Mendel, sostiene che il progetto non è illegale perché la Wto, l’Organizzazione con sede a Ginevra che regola il commercio mondiale, avrebbe
dato il benestare. L’affermazione suona improbabile: come dire che il
governatore sta dalla parte dei pirati. Sentito dalla Bbc, lo stesso Mendel ha
riconosciuto che ora si tratta “solo” di ricevere la notifica ufficiale.
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