C’era la Vandea della Francia, cattolica, lefebvriana,
lepenniana. Ma c’era pure la Francia profonda: religiosa, ma non bigotta;
conservatrice, ma non razzista; tradizionalista, ma non omofoba. E c’era
un’inedita alleanza tra francesi e cattolici, da una parte, e immigrati e
musulmani, dall’altra, perché molti di coloro che vivono la fede in modo rigido
sono contro i matrimoni omosessuali e l’adozione dei bambini da parte di coppie
non etero, quale che sia il loro credo.
La manifestazione di domenica a Parigi contro i matrimoni
omosessuali ha visto una partecipazione massiccia -340mila persone, secondo le
forze dell’ordine, 800mila secondo gli organizzatori-: forte e chiaro il no al
progetto di riforma del presidente socialista François Hollande, che resta però
saldo nella sua idea.
Anche se arrivano relativamente tardi al cosiddetto
‘matrimonio per tutti’, rispetto ad altri Paesi, come i vicini Belgio e Olanda,
la Francia e i francesi vi sono però preparati dall’ormai lunga esperienza dei
Pacs, le unioni che non sono matrimoni, ma che quasi li valgono, fra coppie sia
etero che omosessuali. Milioni di francesi ci sono passati e hanno contaminato,
con il loro esempio e l’impatto positivo di quella formula all’inizio molto
contrastata, una società di per sé non incline all’ipocrisia sessuale.
Secondo un recente sondaggio, il 63% dei francesi è
favorevole al matrimonio aperto a tutti e il 56% al diritto di adozione e
filiazione per gli omosessuali. E, in Francia, sarebbero 20.000 i bambini che
vivono già con genitori dello stesso sesso: tanti, ma una percentuale minima
della popolazione minorile francese. Gli under 15 sono Oltralpe un po’ meno di
12 milioni: 20 mila bambini ne rappresentano il 2 per mille circa, lo 0,2 per
cento.
Intendiamoci. Come scrive sull’ANSA Tullio Giannotti, con la
manifestazione di domenica la fetta di Francia, quasi la metà, che dice no alle
nozze e all'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso ha vinto
una sua battaglia, portando a protestare senza incidenti una marea di persone.
Ma ‘manifestazione per tutti’, un titolo che faceva il verso a ‘matrimonio per
tutti’, non è riuscita, nonostante il successo, a bloccare la legge. L'Eliseo
ha riconosciuto la "consistenza" della protesta, ma ha ribadito che dal 29 gennaio il Parlamento discuterà la
legge.
E, in questo clima, ha avuto un’eco tutta particolare
l’outing in diretta televisiva, domenica sera, dell’attrice americana Jodie
Foster, che, ritirando il Golden Globe, a Los Angeles, ha dedicato il premio
alla sua ex compagna di vent'anni, Cydney Bernard, e ai loro due figli,
presenti in sala. La Francia seguiva già l’evento conun’ attenzione speciale,
perché il premio per il migliori film non americano è andato ad Amour, storia intensa
e delicata su un altro aspetto controverso e doloroso dei diritti civili,
quello a scegliere per sé e per i propri cari una fine dignitosa.
La Chiesa e le parrocchie, la destra e l'estrema destra, i
cattolici e gli integralisti, cittadini e famiglie
venuti soprattutto della provincia: Frigide Barjot,
un’ispiratrice della manifestazione, presentatasi alla marcia con un velo da
sposa, dice che quella folla enorme “non può essere ignorata”. Ma, finora,
l’unico risultato concreto, per altro già acquisito, è l’eliminazione dalla
proposta di legge della possibilità di procreazione medicalmente assistita per
le coppie di lesbiche.
Il motto era "Tutti nati da un uomo e una donna".
Gli striscioni dal sapore omofobo o "scorretti" sono stati fatti
arrotolare da un servizio d'ordine efficace, 8.000 volontari in maglia gialla.
Hanno sfilato il cardinale di Lione, ma non quello di Parigi; leader politici
di centro e di destra, ma non Marine Le Pen, che giudica il problema
“marginale”. E i francesi hanno manifestato anche fuori dall’Esagono: nei
territori d'Oltremare, alla Reunion, o davanti alle ambasciate di Roma, Londra
e persino al consolato di Gerusalemme.
Erano vent’anni, dal 1984, che la destra non portava in
piazza tante persone a Parigi: allora, all’Eliseo c’era un altro socialista, il
primo della V Repubblica, Francois Mitterrand; e, allora, la Francia
conservatrice manifestò a favore della "scuola libera".
Nessun commento:
Posta un commento