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martedì 29 gennaio 2013

Punto: Iran, una scimmia come Laika, ma torna a terra viva

Scritto per l'Indro il 28/01/2013

La notizia andrebbe letta mentre scorrono immagini Anni Cinquanta, rigorosamente bianco e nero: quelle del 3 novembre 1957, quando uno Sputnik russo portò in orbita per la prima volta un essere vivente, la cagnetta Laika. L’Iran –si apprende- ha ora lanciato con successo una sonda nello spazio con una scimmia a bordo. Il vettore ha raggiunto l'altezza di 120 km, tornando a Terra con l'animale in vita –di Laika, invece, il rientro non venne previsto: la cagnetta morì in orbita, poche ore dopo, o qualche giorno dopo, il lancio, le versioni sono tuttora contrastanti-.

Il fermento di notizie dall’Iran di solito è poco più di un brusio, un po’ perché il regime spesso non gradisce l’attenzione internazionale, e un po’ perché gli ‘al lupo, al lupo’ della presunta minaccia nucleare hanno ormai logorato la loro efficacia. Oggi, invece, sovrasta le informazioni che arrivano dall’Egitto, dove, dopo cinque giorni di proteste cruente, la proclamazione dello stato d’emergenza  e l’autorizzazione all’esercito ad arrestare i civili placano le manifestazioni – le cronache segnalano un solo morto ammazzato, dopo la cinquantina dei giorni scorsi. Nel Mali, truppe francesi e maliane prendono il controllo di Timbuctu, la città incrocio nei secoli di carovane, merci e culture, che l’Unesco considera patrimonio dell’umanità; ma gli jihadisti, prima di fuggire, danno alle fiamme diversi edifici, fra cui una libreria di manoscritti d’incommensurabile valore.

Ma torniamo all’Iran, che aveva già inviato nello spazio una prima "biocapsula di creature viventi" nel febbraio 2010, usando i suoi vettori Kavoshgar-3, cioè Explorer-3. Il lancio della scimmia, utilizzando un Kavoshgar-5 era stato annunciato nel maggio scorso per l'estate seguente, ma era poi stato rinviato. L'animale è stato addestrato per un anno: gli esperimenti sui primati preparano –è stato spiegato- la messa in orbita di astronauti iraniani fra "cinque-otto anni", secondo i programmi – un po’ vaghi, a dire il vero - dell'Agenzia spaziale iraniana.

L'Iran ha un intenso programma di sperimentazione ed esplorazione, centrato sul lancio di satelliti. L'anno scorso, aveva già completato almeno all'80% un proprio centro di ricerca e lancio per queste attività iniziate nel 2009 con il satellite Omid", Speranza, e proseguite nel giugno 2011 con il Rasad e, da febbraio, con il Navid portato in orbita da un razzo Safir B1.

La ‘conquista dello spazio’ iraniana è monitorata con diffidenza dalla comunità internazionale: c’è il sospetto, che Teheran respinge come del tutto infondato, che i vettori possano essere progettati per essere utilizzati per montarvi testate nucleari. L'Iran comunque si considera "la quinta o sesta maggiore potenza missilistica al mondo", dietro Stati Uniti, Russia, Ue, Cina e lì lì con Giappone e Corea del Nord; ed esalta i risultati delle sue esercitazioni militari con testate convenzionali come elemento di deterrenza nei confronti delle minacce belliche israeliane.

L’invio in orbita di una scimmia alimenterà, probabilmente, le diffidenza israeliane e occidentali verso l’Iran, che proprio oggi è stato bacchettato da un suo grande partner internazionale, la Russia. Il ministro degli esteri Serghiei Lavrov ha espresso "profondo rammarico" per il rinvio dell'ennesimo incontro con l’Iran dei ‘5+1’ – le 5 potenze nucleari ‘storiche’ con diritto di veto all’Onu più la Germania -.

La ripresa dei negoziati sul dossier nucleare iraniano è slittata per un problema "futile" come la scelta del luogo dove tenere le trattative: Mosca auspica che i mediatori internazionali e l'Iran "la smettano di fare i capricci come i bambini".E, intanto, le autorità di Teheran smentiscono quanto pubblicano dal Sunday Times su una presunta esplosione nel sito nucleare di Fordow, nei pressi di Qom, a sud della capitale. Il giornale britannico, citando fonti di intelligence israeliane, segnalava  "una mega esplosione" nell'impianto anticipata venerdì con messaggi su Twitter. Le fonti del Times si rifiutavano di commentare l’indiscrezione che l'area dell'impianto fosse stata individuata da un aereo israeliano. E responsabili israeliani hanno a loro volta detto ai media locali di "non sapere nulla" dell'esplosione e di aver appreso la notizia "leggendo i giornali".

Tra un successo spaziale e una smentita nucleare, il regime iraniano porta avanti la sua priorità, che è la repressione della libertà di espressione all’interno del Paese. Sempre oggi c’è stata una retata di giornalisti che collaboravano con l’estero, cioè … davano notizie alla Bbc.

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