La notizia andrebbe letta mentre scorrono immagini Anni
Cinquanta, rigorosamente bianco e nero: quelle del 3 novembre 1957, quando uno
Sputnik russo portò in orbita per la prima volta un essere vivente, la cagnetta
Laika. L’Iran –si apprende- ha ora lanciato con successo una sonda nello spazio
con una scimmia a bordo. Il vettore ha raggiunto l'altezza di 120 km , tornando a Terra con
l'animale in vita –di Laika, invece, il rientro non venne previsto: la cagnetta
morì in orbita, poche ore dopo, o qualche giorno dopo, il lancio, le versioni
sono tuttora contrastanti-.
Il fermento di notizie dall’Iran di solito è poco più di un
brusio, un po’ perché il regime spesso non gradisce l’attenzione
internazionale, e un po’ perché gli ‘al lupo, al lupo’ della presunta minaccia
nucleare hanno ormai logorato la loro efficacia. Oggi, invece, sovrasta le
informazioni che arrivano dall’Egitto, dove, dopo cinque giorni di proteste
cruente, la proclamazione dello stato d’emergenza e l’autorizzazione all’esercito ad arrestare i
civili placano le manifestazioni – le cronache segnalano un solo morto
ammazzato, dopo la cinquantina dei giorni scorsi. Nel Mali, truppe francesi e
maliane prendono il controllo di Timbuctu, la città incrocio nei secoli di
carovane, merci e culture, che l’Unesco considera patrimonio dell’umanità; ma
gli jihadisti, prima di fuggire, danno alle fiamme diversi edifici, fra cui una
libreria di manoscritti d’incommensurabile valore.
Ma torniamo all’Iran, che aveva già inviato nello spazio una
prima "biocapsula di creature viventi" nel febbraio 2010, usando i
suoi vettori Kavoshgar-3, cioè Explorer-3. Il lancio della scimmia, utilizzando
un Kavoshgar-5 era stato annunciato nel maggio scorso per l'estate seguente, ma
era poi stato rinviato. L'animale è stato addestrato per un anno: gli
esperimenti sui primati preparano –è stato spiegato- la messa in orbita di
astronauti iraniani fra "cinque-otto anni", secondo i programmi – un
po’ vaghi, a dire il vero - dell'Agenzia spaziale iraniana.
L'Iran ha un intenso programma di sperimentazione ed
esplorazione, centrato sul lancio di satelliti. L'anno scorso, aveva già
completato almeno all'80% un proprio centro di ricerca e lancio per queste
attività iniziate nel 2009 con il satellite Omid", Speranza, e proseguite
nel giugno 2011 con il Rasad e, da febbraio, con il Navid portato in orbita da
un razzo Safir B1.
La ‘conquista dello spazio’ iraniana è monitorata con
diffidenza dalla comunità internazionale: c’è il sospetto, che Teheran respinge
come del tutto infondato, che i vettori possano essere progettati per essere
utilizzati per montarvi testate nucleari. L'Iran comunque si considera "la
quinta o sesta maggiore potenza missilistica al mondo", dietro Stati
Uniti, Russia, Ue, Cina e lì lì con Giappone e Corea del Nord; ed esalta i
risultati delle sue esercitazioni militari con testate convenzionali come
elemento di deterrenza nei confronti delle minacce belliche israeliane.
L’invio in orbita di una scimmia alimenterà, probabilmente,
le diffidenza israeliane e occidentali verso l’Iran, che proprio oggi è stato
bacchettato da un suo grande partner internazionale, la Russia. Il ministro
degli esteri Serghiei Lavrov ha espresso "profondo rammarico" per il
rinvio dell'ennesimo incontro con l’Iran dei ‘5+1’ – le 5 potenze nucleari
‘storiche’ con diritto di veto all’Onu più la Germania -.
La ripresa dei negoziati sul dossier nucleare iraniano è
slittata per un problema "futile" come la scelta del luogo dove
tenere le trattative: Mosca auspica che i mediatori internazionali e l'Iran
"la smettano di fare i capricci come i bambini".E, intanto, le
autorità di Teheran smentiscono quanto pubblicano dal Sunday Times su una
presunta esplosione nel sito nucleare di Fordow, nei pressi di Qom, a sud della
capitale. Il giornale britannico, citando fonti di intelligence israeliane,
segnalava "una mega
esplosione" nell'impianto anticipata venerdì con messaggi su Twitter. Le
fonti del Times si rifiutavano di commentare l’indiscrezione che l'area
dell'impianto fosse stata individuata da un aereo israeliano. E responsabili
israeliani hanno a loro volta detto ai media locali di "non sapere
nulla" dell'esplosione e di aver appreso la notizia "leggendo i
giornali".
Tra un successo spaziale e una smentita nucleare, il regime
iraniano porta avanti la sua priorità, che è la repressione della libertà di
espressione all’interno del Paese. Sempre oggi c’è stata una retata di
giornalisti che collaboravano con l’estero, cioè … davano notizie alla Bbc.
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